CORRIERE DELLO SPORT 🔵 Dybala batte il Torino, ma i fischi ai senatori raccontano una Roma che non c'è più
Per chi ha vissuto tutta la Roma post Covid, la Roma dei sold out, delle due finali europee e di un gruppo che, a detta dei protagonisti più volte, era più una famiglia che una squadra di calcio, Roma-Torino è stata la partita della malinconia. Per prima cosa: come è finita. La Roma ha battuto 1-0 la squadra di Vanoli, a decidere tutto un gol di Paulo Dybala nel primo tempo. Nel complesso la squadra di Juric è andata bene, benissimo in alcuni singoli (Koné e Le Fée su tutti, oltre all’argentino), ma se il Toro non avesse dato una grande mano a Dybala per segnare forse i tre punti non sarebbero arrivati neppure oggi. Poi, tutto il resto. E non è un resto da poco.
Roma, perché sono stati fischiati Pellegrini, Mancini, Cristante e Zalewski
Perché i più fischiati – e i fischi sono stati davvero tanti – sono stati quattro senatori italiani (anche se Zalewski gioca con la Polonia) che hanno scritto la storia recente del club. Erano in campo a Tirana e a Budapest e insieme hanno quasi mille partite con la Roma. Non poche, anzi tantissime. Pellegrini della Roma è il capitano, Mancini e Cristante sono i suoi vice, Zalewski è un figlio, come Lorenzo, del settore giovanile giallorosso. Perché sono stati fischiati? E perché così tanto, a dispetto di altri? Perché rappresentano la sintesi, al netto del rendimento in campo, di tutto quello che è successo in questo pazzo 2024 giallorosso. Da Mourinho a Juric, passando per De Rossi. Come se poi le decisioni fossero state le loro e non del club. Ma per i tifosi i giocatori hanno la loro grande dose di responsabilità. E i fischi questo dimostrano.
Roma, finita l’era dei sold out
Infine, un’altra dimostrazione: l’Olimpico era tutt’altro che vuoto, con 60mila biglietti venduti e circa 50mila presenze effettive. Non poche, per un giovedì sera. Ma domani è festa è in altri casi ci sarebbe stato il sold out e la caccia al biglietto. Ma quella era un’altra storia. E un’altra Roma, che oggi non c’è più. Non a caso la serata finisce con la squadra che va sotto la curva e i fischi che si alternano al coro: « Tifiamo solo la maglia ».
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